Le differenze tra impianti elettrici civili e industriali

L’impianto elettrico consente la diffusione di energia elettrica all’interno di un edificio allacciato alla rete elettrica oppure che autoproduce la propria energia grazie a impianti fotovoltaici e altri sistemi alimentati da fonti rinnovabili.

Gli impianti elettrici vengono utilizzati nelle nostre case, negli edifici commerciali e nei grandi impianti industriali: tra queste tre realtà c’è una differenza di potenza richiesta e conseguentemente di complessità dell’impianto, affinché possa essere gestita in sicurezza.

Vista la sua crucialità nel permettere le attività all’interno dell’edificio di destinazione, la posa dell’impianto elettrico viene studiata di pari passo con la costruzione, in modo da ottimizzare il posizionamento di cavi, uscite e agganci; ciò non toglie che si possa intervenire successivamente per ampliamenti e aggiornamenti, pur richiedendo opere murarie per l’implementazione di queste modifiche.

Se le applicazioni domestiche e commerciali devono gestire la potenza per l’illuminazione e per l’alimentazione di elettrodomestici e altri impianti dai consumi contenuti (come il condizionamento, la videosorveglianza o i cancelli automatici), un impianto elettrico industriale deve sostenere la potenza necessaria per far funzionare macchinari anche di grandi dimensioni.

Vista la quantità di energia gestita, la sicurezza è un aspetto cruciale: servono soluzioni per prevenire sovraccarichi e cortocircuiti, e per consentire il funzionamento dei sistemi elettrici più importanti anche in caso di guasto o blackout.

Ciò non significa che la sicurezza non sia comunque una priorità anche per le installazioni di impianti elettrici civili e commerciale, ma il settore industriale fa capo a normative dedicate che impongono standard più severi, considerando anche il coinvolgimento di un maggior numero di persone all’interno di un complesso industriale.

In particolare, devono rispettare le disposizioni del Decreto Legislativo 81 del 2008 riguardo la sicurezza sul luogo di lavoro, mentre altre normative si applicano anche agli impianti civili e commerciali: la Legge 186/1968 sui materiali da utilizzare, il DL 37/2008 per la sicurezza degli impianti e la Legge 791/1977 sulle responsabilità del costruttore dell’impianto.

Altro aspetto cruciale è la manutenzione degli impianti elettrici civili e industriali, che devono essere svolte periodicamente, ovvero ogni due o cinque anni a seconda del tipo di impianto come stabilito dal Decreto Presidenziale 462 del 2002.

Al di là degli obblighi di legge, la manutenzione dell’impianto elettrico è molto importante anche per la sua ottimizzazione, valutando così i consumi ed eventuali ottimizzazioni per potenziare l’efficienza energetica della costruzione.

La complessità della progettazione e dell’installazione richiede l’intervento di figure tecniche specializzate ed esperte e ciò vale anche per la manutenzione: solo in questo modo si ha la garanzia che l’impianto elettrico civile e l’impianto elettrico industriale siano a norma di legge, sicuri ed efficienti.

È anche bene ricordare che l’impianto elettrico può essere integrato con quello fotovoltaico, cosicché si utilizzi l’energia autoprodotta anziché quella della rete, e con il sistema domotico, per monitorare in tempo reale i consumi e intervenire anche da remoto sull’utilizzo della corrente per l’illuminazione e gli elettrodomestici.

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Come si realizza un impianto Home Theatre?

Tutti gli appassionati del cinema sognano di vivere le stesse emozioni della visione di un film in sala cinematografica anche quando sono a casa propria: vogliono insomma ammirare i propri attori preferiti su un grande schermo, cogliere con nitidezza ogni dettaglio degli effetti speciali e sentire i suoni provenire da ogni direzione godendosi al contempo la comodità di casa propria.

La tecnologia di oggi ha reso più facile e accessibile l’installazione di questo tipo di impianti, detti Home Theather e traducibili come Cinema Domestico, per portare tutte le sensazioni del grande schermo tra le pareti casalinghe.

L’installazione di un impianto Home Theater può essere effettuata su un’abitazione già costruita oppure si può integrare nella progettazione di una nuova costruzione, predisponendo già cavi e canaline così da evitare successivi interventi murari, tenere nascosti alla vista tutti i cavi e ottimizzare l’architettura in funzione della diffusione sonora.

Sono molti gli aspetti che si devono considerare per installare un impianto Home Theater degno di questo nome, navigando tra molteplici opzioni sia audio che video, nonché valutando eventuali interventi sulla stanza che lo ospiterà: per questo è sempre bene rivolgersi a un consulente esperto, che possa consigliare le soluzioni più adatte alle proprie esigenze e implementarle su misura.

Per realizzare un impianto Home Theater partiamo dal canale video.

I televisori ultrapiatti HD, che fino a pochi anni fa erano un prodotto di lusso, sono diventati sempre più accessibili, permettendo con un investimento contenuto di acquisire uno schermo ampio e ben definito, ideale per il cinema casalingo.

Per chi invece cerca la vera sensazione di avere un cinema in casa può optare per un proiettore HD che può raggiungere anche i 300 pollici conservando una risoluzione da 4K.

Il canale audio è l’altro aspetto cruciale per creare un Home Theater capace di regalare forti emozioni, creando effetti surround e immergendoci davvero dentro il film. Non deve essere per forza un suono roboante, anzi: un impianto ben strutturato permette di sentire suoni chiari, nitidi e avvolgenti anche a bassi volumi.

Per avere una qualità del suono degna di un’esperienza cinematografica serve un componente che elabori il segnale audio e lo invii ai canali di uscita: può trattarsi di un processore audio, più performante e costoso, oppure di un sintoamplificatore, più semplice e accessibile, ma comunque valido in termini di qualità.

L’esperienza dell’Home Theater è goduta maggiormente con più amplificatori finali, pensati per circondare gli spettatori e riprodurre il suono ‘localizzato’ in base alla posizione della sua fonte all’interno del film.

Questi diffusori audio surround possono essere collocati su piedistalli attorno al divano o alle poltrone (e in questo caso l’estetica ha il suo peso) oppure incassati nella parete (in base a studi dell’architettura e delle modalità di diffusione del suono).

Infine, la stanza può essere ottimizzata per supportare adeguatamente il segnale audio, con, per esempio, trappole per i bassi e pannelli fonoassorbenti contro il riverbero (e per la quiete dei vicini!).

L’impianto Home Theater può anche essere collegato a un più ampio sistema domotico, permettendo di controllarlo con più comodità, di inviare contenuti multimediali dai propri dispositivi e di sincronizzarlo con applicazioni di entertainment.

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